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La mia collaborazione con il gruppo mass-media è iniziata in una mattinata piovosa del novembre 2003. Da allora molte cose sono cambiate. E' cambiata la nostra guida, sono cambiati i computer ed alcuni dei programmi che usiamo, sono cambiati alcuni ambienti parrocchiali e parte dei nostri compiti. Non è cambiato però lo spirito del lavoro, svolto insieme per la Comunità.

Da quando faccio parte di questo gruppo ho riscoperto valori di solidarietà, amicizia sincera, impegno collettivo; ho condiviso momenti felici, feste e brindisi ma anche difficoltà e scontri accesi, perché siamo pur sempre esseri umani con i nostri difetti. Tutto però è sempre avvenuto all'insegna dell'impegno per la Comunità e della ricerca delle soluzioni migliori.

Il gruppo è un crocevia della vita parrocchiale: nella "sala computer" al primo piano del patronato prendono forma Lettera aperta, il sito Internet, i libretti per le Comunioni, i "pass" delle grandi occasioni, fino ai cartelli affissi in chiesa, alla bottega solidale ed alla Sagra...

I computer da soli però non possono creare niente. Sono le persone a fare la differenza. Persone che mettono a disposizione le competenze tecniche e umane coltivate nell'arco di una vita. Chi sa impaginare, chi fa "miracoli" adattando le immagini che appaiono su Lettera aperta, chi mantiene il sito, chi conosce la macchina stampatrice come le proprie tasche... e l'elenco potrebbe continuare a lungo.

Strumenti e competenze non bastano ancora: se il gruppo vivesse asserragliato in sala computer, vezzeggiato dalle infinite vie di Internet, sarebbe forse efficiente ma anche distante dalla Comunità che vuole servire. Così non è: i volontari operano al centro della Comunità, cogliendo emozioni, immagini e parole durante i momenti più significativi o nella routine di una mattinata di lavoro a cavallo fra le singole abitazioni, il patronato e la canonica, quando il dialogo con il parroco avviene sì via email (patronato->sito a Los Angeles->canonica!) e via telefono ma anche, soprattutto, scendendo le scale, attraversando il cortile, entrando in canonica e salendo la ripida scala fino al suo studio.

Questo è quello che facciamo: raccogliamo emozioni e informazioni e le ridistribuiamo alla Comunità e oltre.

Fare parte di questo gruppo e lavorare per gli altri senza pretendere nulla in cambio ma ricevendo amicizia e sostegno spontanei è una delle migliori esperienze che potessero capitarmi e auguro a tutti di avere la stessa opportunità.