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Requisiti hw/sw Amiga e Mac

ShapeShifter non richiede grandi risorse hardware: teoricamente sarebbe sufficiente un Amiga con OS 2.1 (è necessario CrossDos),

Immagine Foto 1: HDToolBox (OS 3.5) alle prese con una partizione MAC che, come si può notare, non richiede impostazioni particolari (il valore maxtransfer è peculiare dell'HD e non va copiato!).

20-50mb di spazio su HD, processore 030/25 MHz, AGA e 4 Mb di RAM. Il problema è che il software Mac non è efficiente come quello Amiga, e in più molti programmi richiedono l'uso di schermi da 256 colori, su AGA decisamente lenti.
La configurazione ideale comprende 040 o 060, almeno 16 Mb di RAM (meglio 32 visto che la memoria per il Mac viene allocata all'avvio dell'emulazione ed è statica, non può cioè essere aumentata o ridotta in seguito, magari per dedicarne una parte maggiore ai programmi Amiga), una scheda grafica e 150-200 Mb di spazio libero su HD per l'installazione dei programmi (generalmente più corposi di quelli Amiga).
La scheda grafica potrebbe anche non essere strettamente necessaria a patto di possedere un processore 040 (non EC) o 060: in questo caso si potrà, infatti, ricorrere a Savage, un driver video esterno che si serve della MMU per gestire uno schermo 8 bit ad una velocità nettamente superiore rispetto a quella dei normali schermi Amiga.


Immagine Foto 2: l'utilizzo di una scheda grafica PicassoIV. Notare l'opzione "puntatore mouse Amiga": è meglio disattivarla per incrementare la compatibilità col soft Mac ed evitare problemi su Amiga.

Per utilizzare SS è necessario possedere una copia su file di una ROM Macintosh versione 124 per sistemi LC/LC2, Performa, Quadra o PowerBook. Ne esistono due tipi: una da 512 Kb per i computer dotati di processore 68020 o 68030 e una da 1 Mb per i modelli che montano un 68040 o 68060. Una volta acquistata la ROM presso un rivenditore Apple è necessario installarla temporaneamente sul Mac (68k) di qualche amico ed usare il programma SaveRom fornito nell'archivio di ShapeShifter.
Sul fronte puramente software le cose sono più semplici: La versione 7.5.3 del System (l'OS Mac) rilasciata nel 1999 da Apple come freeware è più che sufficiente per utilizzare la maggior parte dei programmi recenti. Per la cronaca sono supportate le versioni del System dalla 7.01 alla 8.1.

Preparazione sistema

A questo punto va deciso come utilizzare l'HD. La scelta è tra un filedisk (un unico grande file che verrà visto come un HD) e una partizione reale. L'uso di un filedisk è sì la strada più rapida e indolore, ma le prestazioni offerte sono decisamente troppo basse per un utilizzo serio

Immagine Foto 3: I valori relativi alle partizioni vengono rilevati automaticamente da ShapeShifter quando si seleziona il volume. A proposito, mai usare SS e CrossMac in contemporanea!

dell'emulazione. Meglio, dunque, armarsi di HDToolBox e destinare una partizione al Mac. Prima di procedere è consigliabile effettuare un backup dell'HD, in quanto un errore potrebbe causare perdite irreparabili! Se si dispone di spazio inutilizzato è possibile creare una nuova partizione, altrimenti sarà necessario dividere in due una già esistente. E' importante ricordare che in ogni caso l'intero contenuto della partizione che si va a dividere verrà perso. Va inoltre sottolineato che le funzioni di accesso all'HD di ShapeShifter sono a 32 bit, e non è quindi possibile usare partizioni poste oltre i primi 4 Gb dell'HD, anche disponendo di un sistema compatibile con HD più grandi.
La partizione non deve avere caratteristiche particolari, né è necessario che venga formattata da AmigaDOS. Inizialmente dovrà essere visibile da WB, mentre a installazione di SS completata, quando cioè risulterà "no dos", la si potrà nascondere tramite l'apposita opzione in HdToolBox. A questo punto bisogna installare PrepareEmul. Questo piccolo tool risolve l'unico conflitto fra AmigaOS e Mac. L'OS del Mac, infatti, usa i primi 8k di memoria per le proprie necessità. Su Amiga questa zona di memoria è utilizzata sia da AmigaOS per i puntatori alle librerie interne, sia dai chip custom. PrepareEmul, fornito nell'archivio di SS e che va installato all'inizio della Startup-Sequence, riserva la memoria e sposta i puntatori dell'OS in FAST-RAM. Questo programma può creare alcuni problemi a sistemi dotati di configurazioni particolari e non è compatibile con i softkicker. Fra le alternative citiamo BlitzKick e la funzione "PrepareEmul" del menù di boot delle schede CyberStormPPC.

Configurazione

Terminata la fase di preparazione, iniziamo ad analizzare i menù di configurazione di ShapeShifter.

Riavviato il computer e lanciato ShapeShifter da WB, comparirà una finestra con le voci menù disponibili da configurare. La prima in ordine di altezza è quella relativa alla parte video (Grafica, foto 2), in cui è

Immagine Foto 4: è possibile disattivare l'utilizzo dei floppy, visto che il soft Mac è distribuito in prevalenza su CD-ROM.

possibile apportare modifiche relative al numero dei monitor in uso (uno o due, soluzione fruibile solo in presenza di una scheda grafica abbinata all'uscita video Amiga) a risoluzione e profondità schermo, utilizzabile a 15 o 24 bit dai soli possessori di scheda video. Anche se, in quest'ultimo caso, per limiti di Mac OS, è bene non superare i 15/16 bit.
Agli utenti di AGA consigliamo di usare la modalità 8bit, fino ad arrivare a 2/1bit per macchine dotate di ECS, "DbPal Alta ris. interlacciato/no flicker" come modo video e, ai possessori di MMU, di attivare la funzione "Refresh MMU".

Di estrema importanza è la sezione Volumi/dischi (foto 3) tramite cui è possibile scegliere il tipo di device da usare (partizione su hard disk o un semplice hard file). Il sistema può essere avviato da ambedue i dispositivi, quindi il

Immagine Foto 5: è consigliabile modificare le opzioni "tipo memoria" e "trasferimenti diretti" solo a Mac installato e funzionante, in quanto possono presentare serie incompatibilità con talune configurazioni.

nostro consiglio è quello di creare una partizione su hard disk, in base alle proprie disponibilità, per velocizzare le operazioni di accesso. L'ideale è dedicare almeno 200 Mb per utilizzare l'emulatore con profitto.

Per quanto riguarda, invece, il supporto dell'unità floppy, gestibile nel menù "Dischetti" (foto 4), suggeriamo di abilitare la funzione "Inibisci AmigaDOS" al fine di evitare l'accesso da Amiga al floppy Mac: in questo modo saranno aggirate inutili perdite di tempo.

Volendo aggiungere nuove periferiche (qualsiasi periferica SCSI o IDE, per un massimo di sette, numerate da 0 a 6) andrà specificato nel menù SCSI (una sorta di controller virtuale, foto 5) nome e numero relativo al device utilizzato per la gestione dell'unità: indispensabile se si vuole usare, per esempio, un CD-ROM dal lato Mac. Proprio a questo scopo, incluso, vi è un driver generico ma limitato (mancato supporto per CD Multisessione), per consentire all'utente, in attesa di reperirne uno adatto, la gestione del lettore CD. A tal riguardo, come nota a margine, segnaliamo che, per problemi di accesso ai dispositivi SCSI, i possessori di periferiche collegate alle schede Oktagon, AT-Bus 2008, AlfaPower, TandemAT, ALF2 o ALF3 devono eseguire, prima di ShapeShifter, il programma "SSOktaPatch", incluso nell'archivio dell'emulatore stesso.

Un parametro che merita molta attenzione è quello relativo al quantitativo di memoria (foto 6) da assegnare al Mac virtuale, che -

Immagine Foto 6: con 32 Mb un Mac 68k è pienamente utilizzabile. Se il Mac presenta problemi in fase di avvio provare a modificare il tipo di memoria destinata a contenere l'immagine della ROM.

ricordiamo - sarà "restituita" ad Amiga solo uscendo dall'emulatore. La RAM selezionata deve essere "contigua", ossia appartenente ad una stesso blocco (per esempio quella montata su una scheda acceleratrice) e, possibilmente, ad accesso veloce, considerando che in essa verrà allocato anche il file immagine della ROM del Mac. E' sconsigliabile attivare l'opzione "Massimo blocco libero", in quanto verrebbe utilizzata tutta la memoria disponibile, mentre suggeriamo di impostare manualmente il valore in Kb, a cui va sottratto lo spazio occupato dalla ROM del Mac (1024 o 512Kb). In caso, in fase di avvio dell'emulatore, venissero segnalati problemi di memoria insufficiente, provate a controllare il valore indicato dalla voce "Dimensione massima (Kb)". Se la cifra contenuta dovesse essere esageratamente esigua, tentate con un reset: potrebbero essere insorti problemi di frammentazione della memoria. Se tutto ciò non dovesse bastare, provate a eliminare qualche commodity o programma che viene lanciato nella Startup-Sequence o nella WB-Startup. Riguardo il quantitativo di RAM da "consegnare" al Mac, più sarà e maggiori saranno i benefici: se con 4 Mb è quantomeno visibile il System7 del Mac per "pasticciarci" un po', non sono invece utilizzabili applicazioni di maggiore utilità come i browser Netscape o Internet Explorer, che richiederebbero almeno 10 Mb di memoria dal lato Mac per partire.



Immagine Foto 7: il menù porte.

Nella sezione Seriale (foto 7), invece, è possibile configurare le porte seriali e parallele emulate, selezionando i device appropriati (presenti nella directory DEVS:) via requester. In caso siate in possesso di una scheda multiseriale, come la Multifacecard, basterà indicare il nome del device senza impostare il percorso (es: duart.device), poiché il driver di queste schede risiede fisicamente in ROM. Gli utenti di A-Max ed Emplant potranno inoltre attivare il pulsante "Dispositivo parallelo" per usare direttamente le porte delle loro schede.

Se il vostro Amiga fa parte di una LAN o è collegato ad altri computer via Ethernet, è necessario indicare nel menù Rete il device di rete utilizzato, con relativo numero di unità, affinché anche il Macintosh emulato venga riconosciuto e possa condividere le risorse.

Altre opzioni, ma di carattere generale e mirate a migliorare la compatibilità e l'emulazione, vengono presentate nella voce

Immagine Foto 8: notare l'opzione per utilizzare MacOS8. I possessori i 68060 dovranno anche disattivare la modalità "SUPERSCALAR" del processore tramite il tool CPU (fornito con l'OS).

menù Varie (foto 8). Attivando, ad esempio, "ROM protetta in scrittura", è possibile proteggere (solo con processori aventi la MMU integrata, altrove non sortirà nessun effetto) la ROM del Mac da possibili scritture indesiderate. Necessaria solo per chi vuole usare System8 è l'abilitazione della voce "MacOS 8 mode". Le due ultime voci sono dedicate all'emulazione audio: "Audio abilitato" alloca i canonici quattro canali audio (rilasciandoli solo in fase di uscita e impedendone nel contempo l'uso dal lato Amiga). Va tenuto in considerazione che alcuni programmi Mac potrebbero non funzionare correttamente senza parte sonora.
La seconda opzione, "Utilizza AHI", serve ad abilitare appunto AHI, un sistema di gestione delle risorse audio indipendente ed esterno. Premendo il pulsante "Scegli" si andrà poi a selezionare la modalità audio (ne consigliamo una a "basso consumo" di CPU come il "Paula:Fast 8 bit stereo" o mono, se non siete in possesso né di una scheda audio, né di grande potenza di calcolo).

E’ tutto: dopo aver salvato le opzioni potremo avviare l’emulatore, per entrare finalmente nel vivo del MacOS.
Ulteriori approfondimenti su aspetti specifici, come il TCP/IP o l'utilizzo di ShapeShifter in congiunzione a schede grafiche o hardware di altro genere, potranno essere oggetto di futuri articoli su AmigaLife.