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Torniamo ad occuparci di emulazione Mac parlando di Internet: uno degli utilizzi più proficui di ShapeShifter riguarda, infatti, l'accesso ai contenuti della Rete tramite programmi comuni su altre piattaforme e mai rilasciati per Amiga. Ci riferiamo ai vari Netscape ed Explorer (con annesso supporto di Java) e relativi plugin come Real Audio. Fino a qualche tempo fa l'unico sistema per utilizzare il software di questo tipo era collegarsi in rete direttamente da Mac, perdendo quindi la possibilità di servirsi contemporaneamente dei programmi Amiga. Le cose sono cambiate con l'uscita di VLink.
VLink è un driver Ethernet virtuale: invece di gestire una scheda di rete, si interfaccia ad un'altra istanza di se stesso (chiamata VLinkmirror) e consente a due stack TCP/IP presenti sulla stessa macchina di comunicare fra di loro come se fossero su due computer diversi.
La configurazione in breve: sul fronte Amiga va creato un profilo hardware di tipo Ethernet (basato su "vlink.device") che sarà usato per la gestione di una nuova interfaccia LAN con tutte le impostazioni del caso. Su Mac, dopo aver impostato "vlinkmirror.device" nel pannello "Reti" di ShapeShifter ed aver avviato l'emulazione, basterà selezionare il pannello di controllo "TCP/IP", impostare il tipo di collegamento a "Ethernet", scegliere un IP ed inserire come "router address" l'IP selezionato sullo stack TCP/IP Amiga.


Immagine Tutte le voci da impostare dal lato Amiga e Mac (nell'ordine MiamiDX, MacTCP, ancora MiamiDX e, dulcis in fundo, ShapeShifter).

A questo punto la connessione fra Amiga e Mac emulato è completa. Il problema è che non assolve al nostro scopo: il Mac può vedere Amiga ed eventuali server locali, ma l'accesso a Internet gli è precluso. Ora tocca allo stack Amiga e precisamente a Miami Deluxe, l'unico adatto a questa situazione, essendo il solo, su Amiga, a supportare l'IP-NAT, uno stratagemma per accedere a Internet da più computer con una sola connessione.
Semplificando, il meccanismo è il seguente: quando un computer collegato in locale effettua una richiesta indirizzata ad Internet, lo stack TCP ne annota i dati, sostituisce l'indirizzo di provenienza con quello della macchina connessa alla rete (solitamente un IP dinamico assegnato dal provider) e inoltra la richiesta. All'arrivo della risposta viene effettuata l'operazione inversa: l'indirizzo di destinazione (l'IP dinamico), viene sostituito con quello del sistema locale ed i dati vengono ad esso inoltrati. Il tutto è trasparente ai computer collegati, a differenza di quanto accade con i "socks" (la soluzione offerta da Genesis), che devono essere supportati dai singoli programmi.
VLink è utilizzabile solo con ShapeShifter. La versione 3.1 di Fusion presenta bachi nel supporto Ethernet che rendono inutilizzabile il driver. La 3.2 dovrebbe correggerli ma non si hanno notizie certe.
Per i dettagli di configurazione rimandiamo alla guida di VLink (presente su CD-ROM), che descrive passo passo le operazioni da compiere. Aggiungiamo che chi si serve del firewall di MiamiDX lo deve configurare per accettare connessioni sulla porta 32768 (creando il servizio "macdns" con protocollo "*" e porta 32768 ed indicandolo nelle impostazioni). MacOS usa tale porta per dialogare con i server DNS. Senza questo accorgimento sarebbe possibile accedere solo ad indirizzi numerici.
Recentemente è stato rilasciato un prodotto simile a Vlink, di nome NullSana.
A detta dell'autore è più veloce, tuttavia al momento risulta arduo da usare in quanto privo di ogni documentazione.

Indirizzi utili

Le risorse sono state verificate e aggiornate a maggio 2019.