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Introduzione

Scaricare un megabyte in pochi secondi, essere sempre connessi ad Internet a canone fisso e con il telefono libero. Un miracolo reso possibile dal servizio ADSL, ormai offerto a costi accessibili anche in Italia.

Con l'introduzione delle tariffe "flat" avvenuta nella primavera del 2000, anche i navigatori italiani hanno finalmente potuto effettuare lunghi collegamenti senza l'assillo di ricevere bollette astronomiche. Il contemporaneo abbassamento del prezzo dei modem V90 ha poi permesso a molti di raggiungere velocità mai toccate in precedenza.
Una connessione tramite modem mantiene tuttavia degli svantaggi. Tanto per cominciare è comunque legata al numero di linee disponibili sul provider, non sempre adeguato (basti pensare che a molti è capitato di sottoscrivere una flat e trovare spesso occupato!). Inoltre, il collegamento è lento: 7 k al secondo nel migliore dei casi non sono sufficienti né per effettuare download di file in tempi brevi, né per navigare agevolmente in siti ogni giorno più pesanti. Il tutto senza poi considerare che quando si è collegati il telefono resta occupato. Certo, esiste ISDN, ma presenta costi non indifferenti sia di canone Telecom, sia di abbonamento alle offerte flat rate, a fronte oltretutto di un aumento di prestazioni piuttosto modesto (un singolo canale ISDN raggiunge gli 8 k/s).
Per i navigatori più esigenti esiste da qualche tempo un'alternativa, che solo ora va diffondendosi, grazie alla progressiva disponibilità in molte città e al parallelo calo dei prezzi. Ci riferiamo ad ADSL, una tecnologia studiata per garantire velocità di trasmissione maggiori rispetto a quelle raggiungibili dai modem analogici pur utilizzando le normali linee telefoniche. L'uovo di Colombo consiste nello sfruttamento di uno spettro di frequenze diverso (e più ampio, capace quindi di trasportare un maggior numero di informazioni), rispetto a quello usato per le comunicazioni vocali, che restano dunque possibili durante la trasmissione dati.
E' importante infatti capire che sebbene sia realizzato tramite i normali cavi telefonici, quello ADSL è di fatto un collegamento permanente fra l'utente e il provider Internet. Certo, quando il computer è spento non si può navigare ma la linea resta comunque attiva: basterà accendere lo speciale modem ADSL e osservare il led "Line sync" per constatarlo. E' per questo che i collegamenti ADSL vengono scelti sia da utenti evoluti, sia da molte piccole imprese. Basti pensare che sono numerosi, all'estero ed ora anche in Italia, quelli che realizzano veri e propri server sul proprio sistema lasciato costanemente acceso. A volte si tratta di risorse pubbliche, è il caso di http://www.codewiz.org del nostro Innocenti, altre volte di server privati usati per accedere al proprio computer dal lavoro, dalle ferie, ecc.

ADSL: requisiti base

ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line) è solo uno fra i diversi standard DSL esistenti ed è caratterizzato dalla differenza fra le velocità d'invio e ricezione dei dati, in Italia rispettivamente 640 e 128 kbit (ovvero 80 e 16 kilobyte al secondo). La configurazione asimmetrica consente di ridurre al minimo l'impianto ricevente, ossia quello posto a casa dell'utente. Di norma basta collegare un piccolo filtro alle prese utilizzate per telefoni o fax, così da eliminare le interferenze fra segnali audio e dati, i cui spettri di trasmissione sono parzialmente sovrapposti. Tali interferenze si potrebbero tradurre in fruscii per chi utilizza il telefono e problemi al collegamento ADSL.


Immagine Addio vecchi terminali e astruse sequenze AT, i modem ADSL si gestiscono tramite il server web integrato!

Solo con impianti telefonici articolati, ove ad esempio siano presenti sistemi di telesoccorso o antifurto, oppure in caso di eccessive interferenze non risolvibili tramite i semplici filtri, si rende necessaria l'installazione di un "POTS splitter" sulla presa telefonica principale. L'apparecchio divide il flusso ricevuto dalla centrale: da una parte l'audio, dall'altra i dati ADSL, che quindi non attraveranno tutti i cavi telefonici presenti in casa, riducendo così la possibilità di disturbi e mantenendo l'impianto nella sua configurazione originale. Lo svantaggio di questa soluzione è soprattutto logistico: il modem ADSL deve essere collegato allo splitter e non è possibile utilizzare una derivazione, magari posta proprio accanto al computer.
Dal lato operatore le cose sono più complesse: per offrire il servizio ADSL è necessario che la centrale telefonica cui è collegato l'utente sia predisposta in tal senso. Devono cioè essere presenti le apparecchiature necessarie sia a far transitare il flusso dati, sia a collegare la centrale stessa al provider scelto dall'utente. Generalmente ciò avviene tramite connessioni dedicate ad un "concentratore" presente nelle città in cui l'ISP offre ADSL. Il collegamento con l'utente inoltre non deve richiedere più di 5 Km di cavi. In caso contrario l'attenuazione del segnale dovuta alle caratteristiche proprie degli impianti di trasmissione ne precluderebbe la decodifica.
E' per le ragioni sopra esposte che ADSL non è ancora disponibile in tutta Italia, e anzi in molte località minori non è nemmeno certo lo sarà mai. Per sapere se si può usufruire del servizio è comunque sufficiente contattare Telecom o compilare l'apposito modulo sul sito del provider scelto, che per la copertura fa comunque capo a Telecom.

Richieste hardware e software

A copertura accertata veniamo alle richieste inerenti il nostro sistema. Innanzi tutto è necessario disporre di un modem ADSL. Tali modem, tuttora più costosi di quelli analogici, si collegano al computer tramite interfaccia Ethernet o USB. Dal tipo d'interfaccia dipende anche il protocollo utilizzato per gestire lo strato software della connessione: PPTP e PPP over Ethernet (PPPoE) nel primo caso, PPP over ATM (PPPoA) ed altri con i modem USB. Su Amiga è possibile utilizzare solo i modem collegabili alle schede di rete. Ne consegue l'obbligo della presenza di una scheda Ethernet sul proprio Amiga, ad esempio la Ariadne II o la X-Surf. Vanno bene anche le schede Ethernet PCMCIA per Amiga1200 a patto che siano supportate dal "cnet.device".
In ambito software le cose sono in un certo senso più semplici: l'unico stack TCP/IP utilizzabile per gestire una connessione ADSL è Miami Deluxe. Il programma supporta i protocolli L2TP, PPTP ed il più comune PPPoE. Va detto che la scelta del protocollo da utilizzare viene effettuata all'atto dell'abbonamento. Successivamente può essere mutata solo tramite richiesta al provider che la girerà a Telecom, dato che vanno modificate le impostazioni in centrale. La scelta del provider deve quindi tenere conto anche dei protocolli supportati da MiamiDX e dal modem che si è acquistato o chiesto in comodato. Di solito comunque l'indicazione della volontà di usare un modem Ethernet (i provider lo chiedono durante la sottoscrizione dell'abbonamento), comporta automaticamente l'utilizzo del protocollo PPPoE.

Compatibilità

Purtroppo disporre di un solo stack TCP utilizzabile per il collegamento ADSL presenta un evidente svantaggio legato alla compatibilità. Se per qualsiasi problema MiamiDX non dialoga correttamente con il provider non è possibile cambiare stack o "provare a chiamare un altro POP". Chi possiede solo Amiga rischia dunque di trovarsi bloccato, con un servizio inutilizzabile a fronte delle spese sostenute per abbonamento e acquisto dell'hardware e del software necessari.


Immagine Il pannello di controllo di MiamiDX informa che stiamo scaricando da un server piuttosto lento: appena 61k al secondo... Sul sistema coesiste una seconda scheda di rete, usata per il collegamento ad un PC.

A oggi, visto l'esiguo numero di utenti Amiga dotati di connessioni ADSL nel mondo, è difficile valutare il grado di compatibilità di MiamiDX con i diversi ISP. Seguendo la mailing list di supporto del programma abbiamo appreso che a fronte di svariati casi di piena compatibilità, esistono anche problemi più o meno gravi. Un certo numero di utenti tedeschi è per esempio vittima di crash ad intervalli regolari dovuti all'incompatibilità fra MiamiDX ed i server DHCP del principale provider locale. Incompatibilità accertata anche con il server PPP utilizzato da Tin.it per i propri servizi ADSL. Si tratta di un problema minore che Flavio Stanchina, noto programmatore Amiga italiano, ha già risolto disassemblando MiamiDX e apportando la modifica necessaria. Naturalmente, a causa delle leggi internazionali in tema di software, tale patch non può essere diffuso ed è necessario quindi attendere l'intervento di Holger Kruse, assente dalla scena Amiga ormai da mesi.
Il nostro consiglio è quindi di verificare la compatibilità di MiamiDX con il provider scelto, ad esempio portando il proprio computer a casa di qualcuno che già utilizza i servizi ADSL di tale provider. In questo caso raccomandiamo di tenere qualche minuto il modem ADSL spento e staccato dalla presa telefonica prima di collegarlo alla propria scheda di rete.
Un'alternativa che esclude ogni problema di compatibilità consiste nell'uso di un router ADSL. Questi apparecchi, composti da un modem ADSL combinato ad un hub Ethernet, gestiscono autonomamente i protocolli di comunicazione e permettono a qualsiasi sistema ad essi collegato, anche più d'uno contemporaneamente, di accedere a Internet senza bisogno di software specifico. Esistono comunque delle controindicazioni. Un router ADSL costa oltre il doppio rispetto ad un modem ADSL; inoltre i contratti per singoli utenti escludono l'utilizzo di più postazioni contemporaneamente, limite che il router permette di aggirare. Per quanto riguarda le prestazioni, poi, la funzionalità di IP-NAT, atta a condividere la connessione fra il router e gli altri sistemi, non garantisce un pieno utilizzo di servizi diversi dai canonici FTP, WWW, ecc. Potremmo quindi trovarci impossibilitati ad effettuare un "DCC SEND" su IRC, a collegarci alle netradio, ad ICQ, a qualche gioco di rete o server particolare.

Andiamo online!

Se quanto detto risultasse scoraggiante, il lettore sappia che la soddisfazione che si prova usando Internet con ADSL su Amiga è difficile da descrivere.
La configurazione dello stack TCP varia a seconda del protocollo utilizzato dall'ISP, ed è dettagliatamente spiegata nella guida di Miami Deluxe. Vale la pena spendere due parole circa alle impostazioni necessarie per collegamenti tramite PPPoE, attualmente il protocollo più diffuso fra i provider ADSL italiani. In questo caso è necessario creare due interfacce, una per il modem ADSL e l'altra per il protocollo stesso. La prima, di tipo "LAN", utilizza come riferimento hardware la scheda Ethernet cui è collegato il modem. La seconda, impostata come "Internet", è del tutto simile alle interfacce usate per i provider su linea analogica, con la differenza che al posto del "serial.device" si appoggia al "miamipppoe.device" per instradare i dati al modem ADSL tramite la relativa interfaccia. E' interessante notare come, pur utilizzando due interfacce, non sia necessario attivare le funzionalità di condivisione della connessione (MiamiDX offre una versione software dell'IP-NAT, per altro più versatile di quello presente in molti router ADSL) in quanto lo stack TCP si serve autonomanente dell'interfaccia al modem, che infatti può anche essere lasciata offline.


Immagine Il moderno design di un modem ADSL. La foto non spaventi, è poco più grande di un modem comune.

Per quanto riguarda il modem ADSL, se viene preso in comodato dal provider generalmente non richiede impostazioni particolari. In caso contrario è comunque semplice intervenire tramite il server WWW del modem stesso (per la gioia degli smanettoni, molti modem accettano anche collegamenti in telnet!). Il modem infatti ha un proprio IP locale, raggiungibile solo dal computer cui è collegato. Per accedervi è necessario che l'interfaccia in MiamiDX deputata alla gestione del modem sia online e abbia un IP nello stesso range in cui si trova l'IP del modem. Nel caso dei modem ADSL Alcatel, ad esempio, l'interfaccia dovrà avere un IP nell’intervallo 10.0.0.x, in quanto l'IP del modem è 10.0.0.38.
I programmi Internet Amiga non richiedono particolari configurazioni per poter sfruttare ADSL. Segnaliamo comunque un paio di accortezze, al fine di migliorare le prestazioni ed evitare problemi. Nei browser è utile disattivare la visualizzazione progressiva delle immagini: con ADSL è più il tempo richiesto da questo processo che quello necessario per ricevere l'immagine! Chi effettua frequenti download, poi, dovrebbe salvare i file nel ram disk e copiarli su HD solo a prelievo terminato. Ciò eviterà continue scritture su disco, un processo che già con ISDN (8 k al secondo) può creare problemi ai dischi più usurati. In alternativa si può impostare un ampio buffer di scrittura (almeno 1 MB).
Concludiamo con il capitolo sicurezza: in questo senso ADSL non presenta maggiori rischi di una connessione normale, a patto che il proprio sistema sia sicuro di per sé e non contenga server mal configurati o trojan. MiamiDX comunque mette a disposizione una serie di filtri di accesso e un firewall abbastanza versatile. Per maggiori informazioni in questo senso rimandiamo all'articolo apparso sul numero 113 di EAL.