Erano giorni strani, inquieti, nervosi.
Non aveva dormito nel posto a lui familiare. Non c'era il profumo dell'erba, l'odore rassicurante dei suoi amici, non c'era il mondo che conosceva. C'erano posti, rumori e odori sconosciuti.
Tutti lo toccavano, urlavano, c'erano polvere, puzza e caldo. Erano tutti nervosi e lui era nervoso. Lo era da quando era stato portato lì e più passava il tempo più si innervosiva e impauriva.

Poi lo condussero all'aperto, con altri cavalli nervosi come lui. C'erano urla, rumori sconosciuti... e quanto caldo, quanta polvere! Ovunque guardasse c'era qualcosa che lo spaventava e innervosiva! Poi quelle corde, da starci dentro stretti stretti assieme ad altri cavalli che gli facevano paura o chissà che intenzioni avevano, gli sembravano ostili! Voleva scappare ma disubbidire non era possibile, sarebbe stato picchiato!.

Di colpo un botto, urla e tutti gli altri che correvano. Per istinto e per forza iniziò a correre anche lui. Corse nella polvere con tutto il fiato che aveva senza guardare e capire più niente, tagliando le curve in equilibrio sempre più precario. Correva perché doveva e perché voleva. Perché lo faceva il branco, per scappare da quel botto e perche' il suo capobranco lo incitava a correre sempre di più.

E cadde a terra!!!

Lui cadde e gli altri non si fermarono. Li vide allontanarsi dopo di lui.
Li vide tornare. Gli occhi bagnati di lacrime per il dolore che provava.
Il corpo immobilizzato dal male e dal terrore di provarne ancora se avesse tentato di rialzarsi.
A terra nella polvere, fra il caldo insopportabile e le urla, con quelli attorno a lui che lo volevano trascinare, che gli erano addosso, che non lo lasciavano stare.

Da terra con un solo occhio li vide arrivare. Un rombo! Tutti gli altri cavalli correvano impazziti verso di lui.

Voleva scappare. Riuscì a malapena a cercare di ritrarre la testa e le zampe, contorcendosi in un ultimo istintivo tentativo di vivere.


Complimenti contradaioli. Complimenti per questa festa barbara e medioevale che chiamate Palio e di cui andate tanto orgogliosi. Complimenti alle misure di sicurezza tanto osannate ma che non prevedono l'interruzione della corsa se c'è un cavallo a terra.

Poteva caderci sopra un fantino e rompersi la testa. Un volontario del servizio veterinario impegnato a cercare di portare soccorso a quel povero animale avrebbe potuto essere investito dall'orda. Non è successo niente del genere. E' solo morto un cavallo. Che è un essere vivente capace di provare emozioni, paura, gioia, tristezza e dolore come voi. Ma non è umano e non può dire di "no", quindi possiamo obbligarlo a prove tanto stressanti, a rischiare la vita e anche a morire se capita. L'importante è mantenere la tradizione del Palio.

Nella speranza che barbarie come queste siano vietate per legge, tradizione o non tradizione!
Se vi piace la gara corretevela a piedi, voi, non obbligate a farlo chi non può opporsi e, se cade ferito, non merita nemmeno pietà!

Vergogna!

Ecco alcuni fotogrammi di una sequenza che è francamente incredibile e che, oltre a rappresentare un atto di vero disinteresse verso la vita dell'animale ferito, fa stupire di come non vi siano state conseguenze più gravi anche per gli altri cavalli e per chi li montava.

Secondo una ricostruzione del Comune di Siena il cavallo sarebbe morto per trauma cranico in seguito all'impatto con il colonnino alla seconda curva di San Martino.

Si parla di "morte sul colpo", solo che osservando attentamente le immagini qui presenti (sono i singoli fotogrammi della sequenza, verificabili da chiunque disponga della registrazione) si può notare come da un fotogramma all'altro la testa e le zampe anteriori del cavallo cambino posizione e ciò avviene troppo in fretta per pensare ad un intervento da parte delle persone sulla pista. A riprova della sequenza dei tempi basta verificare la posizione degli altri cavalli fotogramma dopo fotogramma.

Insomma, sebbene si cerchi di addolcire la pillola avallando l'ipotesi che il cavallo sia morto sul colpo sbattendo la testa (come se ciò non fosse già abbastanza grave!) è possibile che quel poveretto fosse vivo e ancora cosciente (tanto da cercare di non farsi colpire!) quando gli altri cavalli gli sono passati sopra, con grande rischio per l'incolumità loro, dei fantini e degli spettatori in prossimità della curva. Quand'anche la discrepanza nelle posizioni di testa e zampe del cavallo trovasse altre spiegazioni, la scelta di non sospendere la gara è un atto che ha messo a repentaglio altre vite, umane e animali.

Ancora una volta, vergogna!

Ancora una volta, basta con queste crudeltà!

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Immagine televisiva del Palio di Siena del 2004

Le immagini sono pubblicate come complemento a questo testo. Non si intende violare alcun copyright e ci si appella al diritto di cronaca. In ogni caso se richiesto saranno rimosse.